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Storia

Ospedali montegranaresi dal XIII secolo in poi

Antichissime sono le origini delle istituzioni ospedaliere di Montegranaro ma, prima di cominciare a riferire ciò che a tale riguardo emerge dai documenti, è necessario premettere che l’assistenza effettuata dall’Hospitale medievale era essenzialmente religiosa e che esso deve soprattutto considerarsi “ospizio”, luogo di ospitalità, luogo dove si accoglieva soprattutto il “forestiero”. Questi “ricoveri” venivano spesso aperti in locali annessi ai monasteri ed è esattamente così ciò che avvenne anche a Montegranaro. Infatti, nel 1290, nel nostro paese esisteva l’Hospitali SS. Phylippi et Iacobi ed esso era adiacente al convento dei frati eremitani di Sant’Agostino e dunque alla chiesa dei SS. Filippo e Giacomo. Quella del 1290 fu la prima istituzione montegranarese di tipo ospedaliero di cui si ha traccia e ad essa, nel 1367, fece seguito l’infermeria del monastero di S. Margherita, aperta nei locali della “foresteria”, che accoglieva poveri e pellegrini malati, con particolare cura per i vecchi. Ma nel 1411 la generosità testamentaria del concittadino Coluccio Caringhi consentì l’edificazione di un nuovo ospedale, lungo la stessa via della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo. Era l’ospedale “Sanctae Mariae Fraternitatis” e siccome la sua gestione fu poi affidata alla Confraternita della Misericordia, nei tempi successivi fu chiamato Ospedale di “Santa Maria della Misericordia”. Col tempo, ossia nel 1482, il monastero di S. Margherita, che si trovava nei pressi della piazza del Comune, fu trasformato in un nuovo ospedale e nel 1550 fu trasferito in alcuni locali adiacenti alla chiesa di S. Maria in Montaspice. I due ospedali, quello della Misericordia e quello di S. Margherita, prestarono la loro opera per oltre tre secoli ma, nell’anno 1860, tutto cambiò perché in quell’anno i piemontesi invasero la nostra regione, la quale entrò nell’orbita della Monarchia Costituzionale di Vittorio Emanuele II, ponendo la parola “fine” al millenario dominio pontificio. Tra i primissimi atti, l’amministrazione delle Opere Pie fu tolta alle varie congregazioni religiose ed affidata al nuovo ente denominato “Congregazione di carità” che subito studiò il modo di riorganizzare il settore assistenziale ed ospedaliero. Infatti, con una popolazione più che raddoppiata (da 2000 a 4000 abitanti) l’ospedale, ormai vecchio di oltre quattro secoli, era diventato assolutamente insufficiente ed inadeguato. Allora il nuovo Ente, essendo risultato impossibile ampliare il vecchio ospedale, pensò di trasferirlo in una struttura adeguata, con locali più ampi e più consoni allo scopo. Il progetto consisteva nel ristrutturare l’imponente edificio dell’ex Convento degli Agostiniani, ormai chiuso da tanti anni, situato in quella che allora si chiamava contrada S. Agostino. Grazie ad alcuni lasciti, si riuscì a costituire un notevole patrimonio ammontante a circa 210.000 lire. Fu così possibile procedere all’acquisto dell’immobile e nel 1879, il montegranarese Ing. Tombolini, il quale era Ingegnere Capo della Provincia di Macerata, elaborò gratuitamente il progetto di ristrutturazione ed adattamento. Nel 1880 vennero aggiudicati i lavori, la cui direzione fu affidata al tecnico comunale Geom. Nicola Graziaplena e che vennero appaltati al Capomastro muratore Aristide Brugiatelli di Macerata il quale ebbe però l’obbligo di servirsi di muratori e manovali locali. Con ingenti spese l’edificio fu rimesso a nuovo, tanto da diventare uno dei più belli ed importanti del paese, adattato alle nuove esigenze e soprattutto fornito di tutte le attrezzature necessarie ai bisogni del tempo. Lo stabile era edificato su quattro piani e si sviluppava su circa 1800 metri quadrati. Si pensò anche di realizzare qualche camera a pagamento, per il ricovero dei “contadini benestanti”. Fu così che, dopo quasi cinque secoli, da allora in poi Monte Granaro ebbe un vero e proprio ospedale, appositamente adattato a tale scopo ed uso e considerato uno dei migliori dell’intera Provincia. La nuova istituzione, intitolata “Ospedale Civile Vittorio Emanuele Principe Ereditario”, fu solennemente inaugurata il 4 giugno 1882 e negli anni successivi vi fu trasferito sia il ricovero “dei vecchi”, che l’asilo infantile. Fin dai tempi della sua apertura quello di Monte Granaro fu, per importanza, il terzo, o quarto ospedale della provincia ma prestò la propria opera per meno di un secolo, essendo stato trasferito il 12 ottobre 1974 ad un nuovo e moderno nosocomio, stavolta edificato appositamente ed esclusivamente a tale scopo su di una collina lungo la strada in Contrada S. Maria. Daniele Malvestiti