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La pandemia non arresta la “compagnia”. L’Azione Cattolica durante il lockdown

Se oggi, quasi tutti noi, abbiniamo le parole pandemia e tecnologia, è perché durante l’emergenza sanitaria che ci ha colpiti, fermando le nostre attività quotidiane, relegandoci in casa per due mesi, sono stati i social e le piattaforme condivise che ci hanno permesso di rimanere in contatto con gli altri. Ciò è quanto accaduto anche alla nostra Azione Cattolica cittadina, in cui il lockdown è stato vissuto come momento per sperimentare la vicinanza umana e spirituale e la cura delle relazioni, che sono da sempre i punti cardini del nostro essere associazione. Gli educatori dei giovanissimi, cioè della fascia degli adolescenti, sono stati i primi ad attivare gli incontri su Zoom, come momenti di scambio, gioco, ma anche di preghiera e riflessione su quanto stava accadendo. Gli educatori dell’Acr, cioè dei ragazzi dalla quinta elementare alla terza media hanno invece proposto per tutta la Quaresima dei video di accompagnamento alla comprensione del Vangelo domenicale e poi hanno iniziato anche loro a rivedersi, attraverso lo schermo, in modo diverso, silenzioso, certo rispetto agli incontri in presenza, ma comunque divertenti e coinvolgenti, come nel caso della serata del pigiama party on-line. Infine, ma solo in ordine temporale, anche il gruppo degli adulti e alcuni genitori, che aiutano nel servizio in Acr, hanno avuto modo di vivere incontri molto interessanti e propositivi. Molto spesso ci si è ritrovati la domenica per prendersi un caffè in compagnia e incontrare personaggi come Gigi De Palo, presidente del Forum Nazionale delle famiglie, Guido Marangoni, che ci ha parlato della fortuna di essere il papà di Anna, una bimba speciale e Suor Cecilia, badessa delle Suore Benedettine di Fermo. Il filo conduttore è stato quello di cercare di vedere un’opportunità in ciò che ci stava accadendo, un momento per vivere e riscoprire la fede, ma anche per sentirsi più “famiglia”.