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NON CIECHI, MA “ILLUMINATI” – Commento al Vangelo della Domenica di don Sandro

«Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce» (Ef 5,8). Così esprime San Paolo (seconda lettura) la novità di vita di chi è diventato discepolo di Cristo per il battesimo, che non a caso anticamente veniva anche chiamato “illuminazione”. E’ sempre l’apostolo che riporta un antico detto: «Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef 5,14). E’  proprio nell’ottica della fede battesimale che possiamo leggere e comprendere il bellissimo racconto del “cieco nato”, a cui Gesù dona la vista, del vangelo di questa quarta domenica di quaresima (Gv 9,1-41). Gesù, “luce del mondo”, con il gesto del fango spalmato sugli occhi del cieco, compie un gesto che richiama quello della creazione dell’uomo plasmato con la polvere del suolo di Genesi cfr. Gen 2,7): la fede ha una forza ri-generante. E’ nuova vedenti-ciechi-coloredcreazione. Lo sviluppo del racconto del “cieco nato”, che mette in evidenza il contrasto che si crea con chi presume di vedere ed invece è cieco (i farisei), culmina nella professione di fede dell’uomo che ha acquistato la vista: “Credo, Signore!”. Una fede di cui quest’uomo diviene testimone. Ora, il percorso di riscoperta del nostro battesimo che la Parola ci fa compiere nel tempo di Quaresima porta a domandarci: ci comportiamo da figli della luce oppure la nostra vita di fede è spenta e grigia? Incombe su di noi la minaccia di un blackout dello spirito. Gesù lo esprime con  parole inquietanti: “La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!” (Mt 6,22-23). L’occhio semplice è quello che sa riconoscere un solo Padre e vede in ogni prossimo un fratello in Cristo. Facciamo nostra perciò la preghiera che la Chiesa rivolge a Dio per i catecumeni adulti esattamente in questa domenica: “Padre di bontà, che hai concesso al cieco nato di credere in Cristo tuo Figlio e di entrare a far parte del tuo regno, fa’ che questi tuoi eletti siano liberati dalle menzogne da cui sono insidiati e accecati, e fa’ che, radicati saldamente nella fede, diventino figli della luce e siano sempre luminosi di santità e di grazia. Per Cristo nostro Signore”. “Perciò… indossiamo le armi della luce” (Rom 13,12). Don Sandro