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Luca Vangelo

La gioia del Signore è la vostra forza

Commento alla Parola della Domenica di don Sandro. La parte più noiosa della messa è la predica.  Il termine stesso è diventato nell’uso comune sinonimo di tedio, di pesantezza, quasi di fastidio. Una buona fetta di colpa è senz’altro di noi preti. Eppure la Parola di oggi ci parla di una “predica” che segue l’ascolto delle Scritture capace di toccare il cuore fino alla commozione, al pianto (prima lettura). E’ tuttavia una Parola che consola, incoraggia, illumina. Il pianto, che nasce dalla consapevolezza dell’abisso che c’è tra noi e la verità della Parola, si tramuta in gioia perché Dio scommette ancora su di me e su di te: ci chiede di fidarci e di dire – adesso –  il nostro “Amen!” (è proprio così!). Non c’è spazio per la tristezza perché la gioia del Signore è la nostra forza! (Ne 8,10).  Il vangelo di oggi, con la premessa dell’autore Luca sulla grande cura che mette nello scriverlo, ci presenta Gesù che “predica” dopo aver letto il brano preso dal rotolo del profeta Isaia. Il brano letto da Gesù parla di un’attesa carica di speranza di un cambiamento (in bene)  della realtà  che si compie in un uomo “consacrato con l’unzione” (il Messia) che agisce con lo Spirito di Dio. La predica di Gesù è brevissima: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” (Lc 4,21).  La predica di Gesù è la sua stessa vita donata che raggiunge il punto più alto sulla Croce. E’ proprio vero che la predica più efficace è la vita! “Oggi” Gesù ci parla, ci chiama e ci salva. Egli ci dona la grande speranza di poter dire, insieme con Lui, anche dopo aver sbagliato per l’ennesima volta: “Oggi ricomincio”, perché la vita cristiana è andare “di inizio in inizio attraverso inizi che non hanno mai fine” (Gregorio di Nissa).  Oggi, la gioia del Signore sia la vostra forza! Don Sandro
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,1-4; 4,14-21 )
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto. In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore». Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».