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VEGLIATE! – Commento al Vangelo della Domenica di don Lambert

Questa prima domenica di Avvento si apre con una parabola di immediata comprensione: il padrone di casa, il Signore Gesù, è assente ma verrà nella gloria. In questo tempo di mezzo, fra la storia e la gloria, il Signore affida a noi, suoi servi, il compito di vigilare. Fa di noi dei custodi, dei portieri del suo e nostro Regno. Fa di noi gli annunciatori della sua venuta. Una venuta che, come meglio bisognerebbe tradurre, non avviene solo alla fine dei tempi, ma continuamente. Che fare dunque in attesa di quel giorno? Vigilare, stare attenti a sé stessi, avere cura di se stessi, avere cura di quella che è la nostra vera identità, il nostro essere umani, osservare la realtà nella quale si è immersi, abitare la vita reale del nostro tempo. Cristo ieri, oggi e domani è lo stesso. Può venire ad ogni istante. Sapere questo non ci deve spaventare. Non ci deve creare ansia. Vuole dire semplicemente vivere il nostro quotidiano senza perdere di vista un tale obbiettivo. Significa prepararsi a quell’incontro che cambia e dà senso a tutta la nostra vita. In questo candele_accesesignificato l’arrivo del Padrone non è motivo di angoscia bensì di gioia. E allora come restare desti? Come nutrire la nostra anima? Come prepararsi a questo incontro? Come riempire d’olio le lampade che si consumano? Nell’orto degli ulivi, ai discepoli oppressi dal sonno e dalla tristezza, Gesù chiede di pregare. Un ottimo rimedio all’ansia dell’attesa è la preghiera. Una preghiera che è intimo dialogo col Padre, che è relazione fiduciosa ed appassionata con lui, che è nutrimento dell’anima nel silenzio della lettura orante della Parola di Dio. Pregare è accorciare la distanza tra l’io e Dio. È ciò che cercheremo di fare in questo ennesimo Avvento, in questo breve tempo in cui cercheremo di sostenerci a vicenda, incoraggiandoci, restando svegli. Don Lambert
Dal Vangelo secondo Marco (13, 33-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare.
Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati.
Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».